Si dice che nell’antichità le miniere egiziane abbiano prodotto oltre 1.500 tonnellate d’oro. Benché siano passati quasi 2.000 anni da quando se ne estrasse un’ingente quantità, i geologi ritengono che nel sottosuolo ci sia ancora molto oro.
“Vogliamo rievocare la gloria dei faraoni e riapriremo le nostre miniere che hanno più di 6.000 anni”, ha detto Sami El-Raghy, amministratore delegato di una società mineraria australiana. Il governo egiziano ha concesso alla società di Raghy l’autorizzazione per esplorare la zona del Deserto Orientale vicino al Mar Rosso, dove si sa dell’esistenza di 16 miniere faraoniche.
Ma una mappa di 2.900 anni fa, scoperta nel 1820 a Luxor (l’antica Tebe), indica che nella zona, sepolte nelle sabbie del deserto, ci sono anche 104 miniere perdute. Secondo il Wall Street Journal, con le tecniche moderne forse è possibile riportarne alcune alla luce.
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martedì 24 maggio 2011
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